I benefici della panificazione e due ricette per te

L’energia nell’impastare, l’attesa, l’aromaterapia e il risultato finale: perché fare il pane in casa fa bene? E poi… due ricette per te dal nostro chef e dai suoi aiutanti.

Di Sabrina Barbante

Lo avevamo detto qualche giorno fa e lo ribadiamo: seguiteci e avrete mille spunti su come coltivare un orto, come preparare ottime e semplice ricette, come migliorare la qualità della vostra vita con poche piccole pratiche quotidiane.

Iniziamo a rispettare la promessa raccontandovi quali sono gli effetti benefici della panificazione e quindi dandovi un paio di ricette veloci di focacce da fare in casa, grazie alle indicazioni dei ragazzi e delle ragazze che hanno preso parte al laboratorio di cucina, parte del progetto “Chi Semina Raccoglie – orti solidali in casa Anffas”.
E ovviamente, grazie alla guida dello chef Alfredo Garibaldi.

i benefici della panificazione e due ricette per te - www.anffassava.it

Concentrazione:
l’importanza di pensare solo a quello che stiamo facendo

È bello avere e coltivare progetti a lunga scadenza, è bello sognare ad occhi aperti almeno quando avere “un piano” per realizzare i propri sogni.

Ma vivere di sola astrazione, in un’epoca in cui abbiamo dimenticato le azioni più pratiche e concrete (e fisicamente più faticose) rischia di allontanarci dalla praticità delle cose più importanti. E ci porta a livelli più alti di stress.

Per questo, la miscela degli ingredienti da dosare in maniera corretta e precisa è un’azione che riesce a darci quel giusto livello di momentanea concentrazione solo ed esclusivamente su quello che stiamo facendo “adesso”, con l’attività delle nostre mani.

 

Impastare genera e libera energia

Se fai il pane in casa, non usare impastatrici. Usa le braccia, usa le mani come hanno fatto i ragazzi del laboratorio Anffas di Sava. 

Si tratta di uno sforzo fisico che unisce concentrazione a fatica; è un gesto liberatorio e “anti stress” che, a differenza dello stringere un banale pallina di gomma, porterà ad un risultato finale del quale potremo godere insieme ai nostri cari.

Anche questo gesto perduto riporta ad una ritualità del preparare cibo, come facevano i nostri nonni e le nostre nonne.

impastare la farina - benefici - www.anfassava.it

L’importanza dell’attesa

Vuoi un pane buono e ben lievitato? Allora non puoi barare, non puoi accelerare il tempo. Devi attendere e rispettare i tempi di lievitazione.

L’attesa della giusta lievitazione è un’attesa programmata, all’interno della quale sai di dover riempire spazi vuoti di noia, ma sei comunque in attesa di qualcosa di concreto.

Ritrovare il senso dell’attesa è importante per noi che siamo abituati ad avere tutto subito,  semplicemente ordinandolo al  bancone di qualche supermercato.

Gli odori e la chimica della soddisfazione

 i benefici del fare il pane in casa e ricette

Nella fase di cottura, gli odori e aromi tipici della panificazione aiutano dei processi “chimici” che ci fanno sentire appagati:

Si tratta di odori “noti” che ci rimandano a memorie positive, legate al sapore del pane appena sfornato. Questo genera  rilassatezza e conforto;
l’attesa inizia a diventare qualcosa di concreto, percepibile non ancora alla vista e al tatto o al gusto, ma l’odore è il primo approccio che ha come risultato un forte senso di benessere.

Inoltre una ricerca francese (dell’Università della Bretagna del Sud) ha dimostrato che il profumo del pane stimola l’altruismo, perché esistono profumi capaci di sorgere da profondità dimenticate di noi e far riaffiorare interi mondi.

 

Condivisione

Ma perché parliamo dei benefici del fare il pane? Non vale lo stesso per una torta al cioccolato?
Senza nulla togliere alla torta, no, non è la stessa cosa.

Partire da pochissimi semplici elementi e avere, dopo qualche ora di lavoro e di attesa, un risultato che si espleta in odori, fragranza e sapori conosciuti e appartenenti all’immaginario collettivo oltre che individuale, crea senso di solidarietà, voglia di condivisione, senso di appartenenza.

In un mondo in cui le solitudini più profonde nascono e si coltivano dietro i rapporti virtuali, l’odore del pane e l’attesa di condividerlo si trasforma in “voglia di stare insieme, e di condividere”.

Alfredo Garibaldi e un ragazzo del laboratorio Chi semina raccoglie ci mostrano la focaccia rosmarino

Lo Chef Alfredo Garibaldi sfoggia la focaccia al rosmarino fatta dal gruppo del progetto Chi Semina Raccoglie. Anffas Sava.

I nostri ragazzi hanno impastato, hanno dosato gli ingredienti, hanno sbagliato e ricominciato, hanno atteso INSIEME, hanno cotto e condiviso.
E ci danno, insieme alla guida-chef Alfredo Garibaldi, la ricetta della Focaccia al Rosmarino e la ricetta della Focaccia con la Cipolla.

Focaccia al rosmarino:

focaccia al rosmarino appena sformata e pagnotte da lavorare e infornare

focaccia al rosmarino appena sformata e pagnotte da lavorare e infornare. Laboratorio di cucina del progetto “Chi semina raccoglie”

1200 gr di farina 00,
1200 gr di farina di semola rimacinata
2 cubetti di lievito di birra
40 gr di sale
600 grammi di patate lesse
1300 gr di acqua
Rosmarino e sale grosso

Lessare le patate e schiacciarle. Sciogliere il lievito ci acqua tiepida.

Miscelare le farine aggiungendo gradualmente l’acqua. Aggiungere le patate e impastare con energia.
Far lievitare per 40 minuti; oliare le teglie e quando l’impasto è lievitato, stenderlo sulle teglie dopo essersi unti le mani di olio.
Spargere il rosmarino e il sale grosso e attendere 20 minuti, prima di infornare a 250 gradi.

Focaccia alla cipolla:

focaccia alla cipolla - ricetta

Focaccia alla cipolla appena sfornata

1200 gr di farina 00,
1200 gr di farina di semola rimacinata
2 cubetti di lievito di birra
40 gr di sale
600 grammi di patate lesse
1300 gr di acqua
Cipolla (abbondante), pelato, origano.

Lessare le patate e schiacciarle. Sciogliere il lievito ci acqua tiepida.
Miscelare le farine aggiungendo gradualmente l’acqua. Aggiungere le patate e impastare con energia.
Far lievitare per 40 minuti; oliare le teglie e quando l’impasto è lievitato, stenderlo sulle teglie dopo essersi unti le mani di olio.

Tagliare la cipolla a striscioline sottili e soffriggerla in olio. Aggiungere al soffritto pomodoro pelato e origano.

Disporre la cipolla soffritta sulla pasta sopra la teglia e informare a 250 gradi.

Buon appetito!

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